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lunedì 14 ottobre 2013

La treccia o l'intreccio delle Fate...



In Liguria nelle campagne si usa ancora nascondere dietro la porta di casa o della stalla una scopa di saggina, cosicché le Fate  si debbano fermare sull'uscio per intrecciarne le setole e così facendo non possano intrecciare i capelli alle vergini o il crine alle giumente.


Si pensa che le Fate escano dal bosco nelle notti di Luna piena per recarsi nelle case delle ragazze per intrecciarne i capelli durante il sonno.

Nell'entroterra genovese si può ancora sentir narrare da alcune anziane donne una fòa che parla di due sorelle gemelle che dormendo nella stessa stanza e nello stesso letto una mattina al risveglio si ritrovarono le lunghe chiome intrecciate tra loro e la madre dovette tenerle sedute fino al crepuscolo serale per riuscire a snodare i vari intrecci.

Le tradizioni dicevano che per snodare i vari nodi fatti dalle Fate bisognava aspettare il crepuscolo serale, momento nel quale queste, uscendo dai loro rifugi avrebbero spezzato l'incantesimo.

Ovviamente vi è un rito da compiere quando si trova l'intreccio. Sempre le anziane donne dicono di far impastare (a chi ha subito la treccia) una pagnotta chiamata appunto "treccia delle fate", una sorta di pane dolce, di sola farina, acqua, lievito e zucchero, che, una volta cotta nel ronfou verrà lasciata sulla tavola per essere consumata a pezzetti dai membri di tutta la famiglia. 

Questo rito lo si farebbe per assicurare la benevolenza della Fata dell'intreccio e quindi spezzarne l'incanto, perchè la tradizione vuole che chi ha subito l'intreccio non vada mai in sposa, se appunto, subito dopo il fatto al risveglio, non preparerà la pagnotta.

Secondo una signora la treccia potrebbe anche apparire in sogno ad una vergine, perchè le Fate sarebbero in grado di "gestire" i sogni. Quindi al risveglio andrà preparata appunto la pagnotta con all'interno un uovo. Questo aiuterà a spezzare l'incanto della treccia in sogno. 
L'uovo dovrà però essere consumato solo dalla ragazza che ha subito l'intreccio.





Ringrazio come sempre Ramona Giacopinelli (Fotografa) alla quale "rubo" spesso magnifiche foto.






M.D.L

2 commenti:

  1. Pensa che invece da me al sud Italia la scopa e le trecce sono una prerogativa delle streghe (janare).

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    1. Ma anche qui c'e' qualche tradizione che ne parla a proposito delle Strìe o Bazure..si dice che la scopa dietro la porta di casa faccia in modo che le streghe debbano contare prima tutte le setole per poter entrare in casa. Addirittura si mettevano dei fili o delle spighe di grano in grande quantita' vicino alle culle dei bambini in maniera tale che le streghe li dovessero contare prima di avvicinarsi al bambino....

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