Powered By Blogger

domenica 27 ottobre 2013

I Liguri ed il culto lunare...




I Liguri furono i più antichi abitanti dell'Europa occidentale e nonostante le teorie sulla loro cultura e sulle loro radici siano diverse si può comunque parlare di un popolo i cui culti e divinità si rifacevano alla natura e a tutto ciò che da questa derivava.

Il Bertthelot nel suo "Les Ligures Revue archeologique" ad esempio, sostiene che le origini di questo popolo siano da attribuirsi all'Europa settentrionale, traendo spunto da racconti mitologici o basi archeologiche, come la rappresentazione del cigno nelle armature di tarda età del bronzo o l'uso di ornamenti e talismani d'ambra (da qui forse ci potremmo ricollegare al famoso nome dato ai Liguri "Ambrones").

Esistono scarse documentazioni archeologiche e storiche riguardo ai culti religiosi osservati da questo antico popolo ma, si può affermare che la Natura con tutto ciò che ne faceva parte, quindi monti, venti, alberi, animali, fonti d'acqua, sole, luna e stelle, fossero  appunto, oggetto di culto.

L'attaccamento alla propria terra, alle proprie radici, tradizioni e culti forse è ciò che ha fatto combattere fino alla morte gli uomini di questo popolo per non cadere in mani nemiche (vedi colonie romane).

Parlando del culto degli astri (affronteremo poi in un altro articolo il culto solare) vorrei soffermarmi sul culto o culti lunari.

Secondo Giuseppe Veneziano (responsabile dell'osservatorio astronomico di Genova) il detto "Volere la Luna nel pozzo" avrebbe origini Celto-Liguri, derivante dal fatto che la vita media al tempo si aggirava all'incirca sui trent'anni, ed un determinato ciclo lunare essendo di diciannove anni, poteva essere visto da una persona solo una volta nella vita.

Molti culti lunari sono legati infatti agli specchi d'acqua, in quanto il riflesso dell'astro in un pozzo, in un barile o altro faceva si che si potesse calcolare ad esempio la durata e l'esito di una battaglia, il tempo migliore per la semina, il tempo della caccia ed anche il futuro della propria tribù.

Sono stati riportati alla luce dei menhir il cui compito era quello di servire da base per il calcolo delle lunazioni e per il calcolo del sorgere e del tramontare delle stelle del mattino e della sera.
Una pietra raffigurante una scultura paleolitica antropomorfa di Homo Sapiens Sapiens fu ritrovata a Savona ( san Pietro D'Olba) e potrebbe, secondo studi, raffigurare un viso di donna o una mezza luna antropomorfa. Senza dubbio scultura per il culto lunare.

Molti massi nell'entroterra fino a poco tempo fa venivano usati dalle donne che, attraverso rituali sicuramente tramandati oralmente da generazioni, facevano si che sdraiandosi con il ventre sulla pietra di luna dessero modo alla donna di concepire un figlio. Da qui forse il detto "e' figlio della luna"? Certo e' che secondo la tradizione i muschi posti sopra ad alcuni di questi massi agevolassero il concepimento..

Luna quindi legata al femminino, legata al mestruo, regolatrice appunto del ciclo mestruale, tanto che si conoscono riti legati alla divinizzazione del sangue mestruale, portato come dono nei pressi di varie pietre, appunto, chiamate lunari.

C'è da dire in effetti che la donna per il popolo Ligure non era solo figlia, sposa e madre ma anche combattente. Nel quadro sociale delle tribù liguri era alla pari dell'uomo, tanto che troviamo documentazioni che parlano di donne cacciatrici, addirittura guerriere. Donne che partorivano e poco dopo erano di nuovo al lavoro. 

Di sicuro la donna era il "filo diretto" con la luna e le varie lunazioni, la donna dava alla luce nuova vita, il grembo materno era visto come raccoglitore di nuovo seme, tanto che qui nelle campagne la donna gravida aveva il compito di scegliere le semenze più resistenti per il nuovo anno di semina.

Ultimo ma non ultimo il sangue mestruale, che veniva ( ed ancora viene) da molte donne raccolto per essere poi amalgamato al terreno per renderlo più fertile e più resistente alle malattie.



Fonti:

Andrè Bertthelot  "Les Ligures Revue archeologique" anno 1933

Immagine:Paleolithic Art magazine Liguria Licia Filingeri




10 commenti:

  1. Aspettavo impazientemente questo post.
    Molto semplice ed esaustivo, nonchè di grande impatto.
    Riesci a raccontare fatti storici con una semplicità che in molti testi manca.

    RispondiElimina
  2. bellissimo articolo! il fatto delle pietre rituali per la fecondazione è abbastanza diffuso comunque in tutta europa, infatti moltissime pietre in montagna si dice piano lisce proprio per il grande uso di "strofinamento" che ne veniva fatto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si ho letto molto riguardo questi massi piatti. Il fatto che comunque si parlasse anche dei licheni e dei muschi che secondo alcune credenze faciliterebbero la fecondità mi è nuovo.

      Elimina
  3. Gran bell'articolo.
    sono contento di non essere il solo in liguria a ad adorare gli antichi dei.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Daniele! Io sono molto felice perche' sto scoprendo ( anche grazie a questo blog) che molte persone vogliono riscoprire le proprie tradizioni ed i propri arcani culti.

      Elimina