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lunedì 20 maggio 2013

Tra tradizione e magia. " U' Scìusciu da Strìa "... Come riconoscere una strega.

Durante i processi per stregoneria si procedeva spesso (se non sempre) con la ricerca di un segno sul corpo dell'accusata, che ne provasse l'appartenenza al Demonio.

I trattati in materia infatti, parlavano di segni, soffi e marchi lasciati durante i sabba da Lucifero stesso, che imprimeva appunto il proprio marchio sull'adepto.

La presunta colpevole veniva quindi spogliata e rasata. Veniva poi ispezionato il corpo in ogni parte con dovizia e attenzione.
Se venivano riscontrati nei, punti rossi o voglie voleva dire che i giudici si trovavano al cospetto di una strega.

Il marchio del Diavolo era spesso nascosto in parti "vergognose ed innominabili" come il pube ed il seno.
Il Martello delle Streghe chiama questi nei e voglie "amuleti del Diavolo".

Il giudice poi, non doveva assolutamente guardare negli occhi la presunta strega perchè questa lo avrebbe "abbasurato" ammaliato, rendendolo inerme davanti a tutto e tutti, questo doveva servirsi di un amuleto, un sacchettino, portato al collo e confezionato con erbe sante, come Olivo e Palma benedetti; non doveva neppure farsi sfiorare le parti nude del corpo, come il viso o le mani perchè il solo "tocco" lo avrebbe reso schiavo dei voleri della strega.

Sembra che le streghe non sapessero piangere, nemmeno sotto tortura, per cui cercavano di bagnarsi il viso con la saliva. Vi era una preghiera da recitare per far si che l'accusata piangesse lacrime "vere" salvandosi (forse) la vita:


"Ti scongiuro, per le amarissime lacrime versate dal nostro salvatore Signore Gesù cristo in croce per la salvezza del mondo e per le ardentissime lacrime sparse sopra le sue ferite nell'ora vespertina dalla gloriossissima Vergine Maria, sua madre, e per tutte le lacrime che qui nel mondo versano tutti i santi e gli eletti di Dio, che oramai dai loro occhi ha asciugato ogni lacrima, nella misura in cui sei innocente, versa le tue lacrime; se invece sei colpevole non farlo in nessun modo.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen."

In paese (penso anche in altre zone) si diceva che la strega in punto di morte scegliesse il suo successore passandogli le proprie arti attraverso un "soffio".
Posandosi sul viso del prescelto e soffiandovi all'interno della bocca o delle cavità nasali tutti i poteri sarebbero stati trasmessi. 

Il famoso "Scìusciu dà Strìa" o "Scìusciu dà Basùra" deriverebbe proprio da questo atto.

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