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mercoledì 6 febbraio 2013

Parlando di erbe officinali...


" In Herbis salus "


 Altea (Althea officinalis)
 

Parti utilizzate : le foglie possono essere raccolte dopo la fioritura, in Estate. Le radici in Autunno.
Indicazioni: infiammazioni digestive, respiratorie ed urinarie; ulcere, indigestioni; tosse secca, raucedine, mal di gola, bronchite; cistite; punture d'insetti, scottature, bruciature, eruzioni cutanee. E' un antidolorifico.
Calmante in caso di odio e frustrazione.

Detta anche Malvone, il nome deriva dal greco "Althaino" che significa "guarire".
Gli antichi greci si servivano dell'Altea per guarire ulcere e ferite. Nell'antica Roma, un piatto di Altea era considerato una raffinata ghiottoneria e Plinio il Vecchio era convinto che un cucchiaino di codesta pianta preso al mattino immunizzasse da qualsiasi malattia per tutta la giornata.
I medici arabi si servivano dell'Altea per curare le infiammazioni, mentre Carlo Magno decretò che la pianta venisse coltivata in tutti i giardini del suo impero.
 
La radice di Altea si fa macerare in acqua fredda per una notte intera, poi si assume un cucchiaio della soluzione ottenuta, leggermente scaldata e filtrata.
L'infuso si prepara versando una tazza di acqua calda (ma non bollente) su due cucchiaini di foglie essiccate e lasciando riposare per 10 minuti: serve per impacchi da applicare sulle ferite e come colluttorio, ma viene anche bevuto come tisana, non zuccherata, in caso di disturbi gastrointestinali.
NB: come tutte le erbe mucillaginose non deve mai essere bollita o cotta!

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